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Oleandro da giardino: consigli utili per coltivarlo

Un fiore tipico che racconta il mediterraneo, l’oleandro è un genere di arbusto sempreverde, coltivato soprattutto per la bellezza e la colorazione della sua fioritura. E’ una pianta legnosa, cespugliosa che può arrivare a raggiungere dai 2 ai 6 metri di altezza. Le sue foglie, se riesce a trovare le una condizione climatica ideale, sono persistenti, semplici e coriacee. I suoi fiori sono caratterizzati da una forma a imbuto, formato da corimbi e hanno generalmente 5 petali nella forma semplice. La colorazione va dal bianco candido fino al giallo, passando per il rosa più acceso.

E’ ritenuto una delle piante più velenose al mondo, risultando tossica per animali e persone. E’ capace di causare tachicardia, disturbi gastrici, disturbi del sistema nervoso centrale se e solo se venisse ingerita anche una sola foglia.

Descrizione e caratteristiche dell’oleandro

  • Origine: Medio Oriente e Mediterraneo;
  • Tipo di pianta: arbusto sempreverde;
  • Esposizione: pieno sole;
  • Terreno: normale;
  • Irrigazione: regolare;
  • Poco resistente al freddo.

La coltivazione dell’oleandro non presenta nessuna grande difficoltà poiché si tratta di una specie di pianta molto resistente. E’ perfetto per essere piantato sia in vaso che per la coltivazione a terra nel vostro giardino, in quest’ultimo caso è bene seguire una serie di consigli per mantenerlo al riparo durante il periodo invernale.

  • Gennaio e febbraio: Riparare dal gelo;
  • Marzo: Potatura e concimazione;
  • Aprile: Messa a dimora;
  • Maggio, Giungo e Luglio: Fioritura e concimazione;
  • Agosto: Fioritura e talee;
  • Settembre: Fioritura e Concimazione;
  • Ottobre: Potatura;
  • Novembre e Dicembre:Riparare dal gelo.

Come noterete da questa serie di precauzioni da prendere soprattutto nel periodo invernale, la pianta è sensibile al freddo, preferisce un clima mite e una temperatura minima di 5 gradi. Nelle zone a clima temperato può essere coltivata all’aperto, senza doversi preoccupare in modo eccessivo di proteggerla; in quelle settentrionali invece è bene ripararlo durante l’inverno.

Se la vostra pianta è giovane è meglio cimarlo in estate per avere un cespuglio denso da rinvasare ogni anno; se invece è vecchio andrà diradato e potato alla base in autunno o alla fine dell’inverno.

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Manutenzione e cura

L’oleandro produce frutti vistosi che hanno un colore bruno-rossiccio, presentano baccelli eretti che sono lunghi dai 10 ai 15 centimetri. Si adatta al meglio a qualsiasi tipo di terreno, ma per massimizzare le fioriture è bene garantire abbondanti irrigazioni durante il periodo estivo. L’importante è che il terreno sia ricco di sostanza organica e bisogna evitare i ristagni idrici.

Durante il periodo invernale invece dovrete ridurre al minimo le annaffiature soprattutto se vivete nelle regioni settentrionali. E’ bene garantire un’esposizione in pieno sole, luminosa e quindi calda per massimizzare la crescita e la fiorita. Le concimazioni devono essere regolari, preferibilmente con concimi granulari o con fertilizzanti liquidi che presentino un alto quantitativo di potassio almeno ogni dieci giorni.

A livello di malattie e parassiti, l’oleandro soffre per la presenza di cocciniglia, che attacca prevalentemente la pagina inferiore delle sue foglie. E’ bene cercare di intervenire in tempi brevi per evitare un grave deperimento che porta alla morte tempestiva della pianta.

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